sabato 20 dicembre 2008

Buon Natale Negher!

Cari colleghi, anche quest’anno arriva il Natale, con pochi regali e parecchie preoccupazioni. Il mercato televisivo si contrae, le emittenti sembrano sempre più spaventate dal futuro, ma incapaci di decidere, i produttori si organizzano in pochi gruppi concentrati che fanno il bello e soprattutto il cattivo tempo. Agli scrittori, soprattutto quelli più giovani, sembra ormai destinato il ruolo di produttori di parole a cottimo, possibilmente sorridenti e sicuramente sempre meno pagati. Non parliamo di chi si avvicina per la prima volta al settore, costretto ad arrangiarsi tra stages e collaborazioni più o meno chiare, se non per il fatto che non prevedono alcun compenso. Da qualche mese la Sact è impegnata a riaffermare ancora più fortemente un discorso sulla dignità e sul ruolo dello scrittore all’interno di un sistema televisivo che sta soffocando su se stesso e invece oggi più che mai, ha bisogno delle nostre idee e della nostra partecipazione. Come potrete vedere sul nostro sito, l’associazione ha iniziato un confronto sui contenuti e sull’organizzazione del lavoro, chiamando a dire la loro i più importanti head writer italiani, per ascoltare le loro proposte e inventare insieme un nuovo sistema televisivo, più moderno e laico, nel quale allo scrittore venga riconosciuto il ruolo che occupa in qualsiasi sistema televisivo evoluto e nel quale competenza e regole, prendano il posto di relazioni e sistemi di appartenenza. Oltre agli head writer, la Sact ritiene decisivo coinvolgere in questo dibattito anche chi ha iniziato da poco o sta iniziando a lavorare come scrittore di fiction, per offrirgli un luogo in cui esistere e un’occasione per ascoltare quali sono i temi, i problemi e le prospettive che ognuno di voi vorrebbe affrontare all’interno di quella che immaginiamo come una grande riforma del ruolo dello scrittore in un sistema televisivo che sta cambiando molto rapidamente. Questa è quindi una lettera di auguri, ma soprattutto un invito. Vi aspettiamo mercoledì 21 gennaio, nella sede della Sact per il primo di una serie di incontri per discutere il ruolo dello scrittore, ma anche per definire un codice deontologico che regoli i rapporti tra scrittori. Non parleremo solo di “negri” naturalmente, anche se sarà purtroppo inevitabile parlarne, ma anche di modalità di ingresso nel sistema, organizzazione del lavoro, compensi, contratti, e ogni altro argomento che vorrete segnalare. Vi aspettiamo in tanti e nel frattempo: “State attenti là fuori”. Auguri dal direttivo Sact.

sabato 13 dicembre 2008

Perché la SACT non aderisce alla nuova associazione dei 100autori

Pubblichiamo di seguito una lettera del Presidente della SACT, Daniele Cesarano. Daniele ci spiega il motivo per cui la SACT non aderisce al movimento dei 100autori.

"Lo scorso Luglio il movimento dei 100autori chiese alla SACT e ad altre associazioni di autori, di affiancarli nella costruzione di un'unica grande associazione che comprendesse sia i registi che gli sceneggiatori di cinema e televisione, un’associazione unitaria in grado di rispondere con più forza alle urgenze dei problemi del settore.

Il direttivo della SACT, dopo un’attenta riflessione, rispose con un cortese “no grazie”, rilanciando però con una proposta di federazione tra l’associazione nascente e quelle esistenti. Ma l’idea della federazione sembrò inefficace al movimento dei 100autori. Per cui ci siamo lasciati con un generico “incontriamoci in battaglie comuni, ma per il resto ognuno per la sua strada”.

Oggi i 100autori diventano associazione e stanno mandando e-mail con richieste di iscrizione anche ai nostri iscritti. Per questo mi sembra giusto ricordare ai soci della SACT perché abbiamo rifiutato di confluire nella nuova associazione.

In tutto il mondo occidentale esistono associazioni di categoria che si distinguono per identità professionali: gli sceneggiatori con gli sceneggiatori, i registi con i registi. Non esistono associazioni miste. Questo perché i nostri colleghi hanno ritenuto necessario focalizzarsi sui problemi specifici che distinguono le singole categorie, ritenendo l’identità di un’associazione la sua forza e non la sua debolezza. Ma la loro divisione non ha mai vietato ad associazioni di categorie diverse di fare battaglie comuni o anche solo battaglie di solidarietà. Chi non ricorda durante l’ultimo sciopero della WRITER’S GUILD OF AMERICA, ovvero degli scrittori americani, la solidarietà concreta di attori e registi americani.

A queste considerazioni viene spesso obiettato che l’Italia è un paese atipico e per questa ragione è necessaria l’unità di tutti gli autori – registi e sceneggiatori – per provare a modificare la realtà esistente.

E’ un’obiezione che non condivido: perché penso che l’unità tra gli autori può essere trovata su punti specifici senza per questo dover confluire in un’unica associazione, che dovrà per forza mediare su interessi diversi e spesso divergenti. Ci sono cose che ci uniscono ma ci sono cose che ci dividono dai registi. Sarebbe sbagliato pensare che non sia così.

La SACT è nata con lo scopo di promuovere e difendere tutti gli scrittori di cinema e televisione, senza distinzione di genere o di fama. Ed è questo che vuole continuare ad essere: l’associazione degli sceneggiatori italiani. Focalizzata sui problemi della scrittura nel mondo dell’audiovisivo. Convinta, ora più che mai, che solo un’associazione di categoria con una chiara identità, e senza obblighi di sintesi di interessi diversi – come quelli tra sceneggiatori e registi - può incidere sulla realtà del nostro lavoro di sceneggiatori. Senza che questo impedisca di potere trovare battaglie comuni con categorie vicine come quella dei registi.

Ed è per questi motivi che non siamo confluiti nella nuova associazione dei 100autori.

Ed è per questo motivo che io non mi iscriverò alla loro associazione.

Daniele Cesarano"

lunedì 1 dicembre 2008

Il provvedimento sull'IVA di SKY (o la crisi degli ascolti parte III°)

Qualche post fa ragionavamo sulla crisi di ascolti RAI e, soprattutto, Mediaset. Si parlava di come SKY succhia ascoltatori all'ammiraglia di Cologno Monzese e ci chiedevamo come la dirigenza dovesse affrontare l'emorragia di pubblico (e soldi, perché se cala il pubblico, cala il costo dei passaggi pubblicitari!) E invece... alla faccia della crisi degli ascolti!!! Il buon Berlusconi fa le corna a tutti noi e risolve i problemi della sua azienda mettendo un freno al competitor SKY. Già perché l'aumento dell'IVA avrà un doppio effetto. 1) diminuzione di abbonati SKY 2) diminuzione degli investimenti sui programmi italiani prodotti dalla piattaforma satellitare Insomma il provvedimento del Governo da una mazzata ad un'azienda che ha investito molto nello sviluppo di programmi e serials italiani, dando lavoro a produzioni e autori. E di conseguenza da una mazzata alla creatività e alla diversificazione. Per cui, se le recenti dichiarazioni di Scheri (che ricalcano quelle di Confalonieri di qualche tempo fa) sembrano l'ennesimo suicidio di Canale 5, a conti fatti, mancando un competitor, potrebbero non esserlo... A questo, si aggiunge che RAI e Mediaset stanno riducendo i costi dei prodotti. Inutile dirvi che di conseguenza si abbasseranno anche i nostri compensi. Insomma, più che una favola, questo è un vero e proprio incubo... Come sempre, a voi la parola! NB: Comunque, se volete protestare per il provvedimento del Governo potete farlo scrivendo a segreteria.presidente@governo.it oppure a segreteria.bonaiuti@governo.it